
Secondo la leggenda, un giovane pastore yemenita di nome Kaldi fu colui che scoprì la pianta del caffè. Kaldi notò uno strano comportamento nel suo gregge, che correva e saltava con più energia del solito dopo aver mangiato le bacche rosse di un cespuglio fino ad allora sconosciuto. Sorpreso da ciò, il parroco strappò alcuni frutti e li mostrò a una religiosa di un vicino convento. Il prete cercò di far bollire le bacche e di bere l'infuso che ne risultava, ma era troppo amaro e lo scartò. Gettando quei frutti nel fuoco, osservò come quando arrostiti emanavano un gradevole profumo. Di nuovo provò a preparare un infuso con le bacche già tostate, scoprendo poi quello che oggi conosciamo come caffè.
Montagne etiopi
Gli storici collocano le prime piante di caffè nelle regioni montuose dell'Etiopia, prima del IX secolo. Da lì sono andati nel vicino Yemen, situato a sud della penisola arabica, da dove sono stati portati a Ceylon e in India. Il caffè è stato introdotto in Europa quando diversi esemplari di piante di caffè di Giava sono stati portati al Giardino Botanico di Amsterdam. Da allora la coltivazione del caffè si è diffusa in tutto il continente, raggiungendo anche le colonie che i paesi europei avevano in America. Il consumo di caffè iniziò a diffondersi in Europa a partire dal XVIII secolo.
Dalla frutta all'infuso
In un primo momento il caffè veniva consumato masticando i chicchi crudi o in una massa ottenuta dopo aver schiacciato i frutti e mescolandoli con il grasso. In seguito il caffè divenne una bevanda ottenuta dalla macerazione dei chicchi in acqua fredda. A partire dal XIII secolo i chicchi venivano essiccati al sole e arrostiti sul fuoco prima di preparare l'infuso, come si fa ancora oggi.
consumo mondiale
Il caffè è diventato una delle bevande più popolari e consumate al mondo. Oggi i paesi nordici sono i maggiori consumatori di caffè, seguiti da Stati Uniti, Italia e Spagna. Da parte loro, Brasile, Vietnam e Colombia sono i primi produttori mondiali di caffè.
2022
- 1.606
- 0
